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Fondo Nuove Competenze 2024: guida per aziende
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Fondo Nuove Competenze 2024: guida per aziende

Il Fondo Nuove Competenze 2024, alla sua terza edizione, è un fondo con una dotazione di 800 milioni di euro per finanziare la formazione dei dipendenti delle aziende italiane sui temi delle nuove tecnologie, digitalizzazione e sostenibilità.

Nel 2024 il Fondo è passato dalla gestione di Anpal a quella del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali il cui decreto dovrebbe essere pubblicato nella prima decade di ottobre 2024 e successivamente le domande dovrebbero poter essere presentate.

Durante l'estate Vincenzo Caridi, capo Dipartimento lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aveva annunciato che il decreto attuativo relativo al Fondo Nuove Competenze era pronto e la procedura di presentazione delle istanze online verrà gestita "dalla seconda metà di settembre".

"Da ammortizzatore attivo durante la pandemia da Covid-19", la terza edizione del Fondo Nuove Competenze "punta esclusivamente sull'innovazione a 360 gradi", e cioè "sulle competenze della sostenibilità, ambientale e digitale, sull’IA, sul welfare aziendale innovativo".

Tra le novità annunciate per il 2024 il fatto che le piccole imprese potranno usufruire della formazione finanziata attraverso voucher formativi.

Per ricevere gli aggiornamenti sulla data di uscita del bando e altre informazioni utili per partecipare clicca qui.

Fondo Nuove Competenze 2024, Indice

Cos'è il Fondo Nuove Competenze

Il Fondo Nuove Competenze 2024 è un'iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro, introdotta con l'articolo 88 del Decreto Rilancio 34 del 19 maggio 2020 e rifinanziato dal Decreto Agosto (n.104/2020).

È rivolto alle aziende italiane per sostenere l'aggiornamento e lo sviluppo delle competenze dei lavoratori, in risposta alle esigenze del mercato del lavoro moderno, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e da un'attenzione crescente alla sostenibilità.

Fondo Nuove Competenze 2024: come funziona e quanto copre

Il Fondo Nuove Competenze 2024 offre un supporto concreto alle imprese per la formazione dei propri dipendenti, coprendo una parte davvero significativa dei relativi costi.

Funziona attraverso un sistema di contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 100% del costo del lavoro dedicato ai percorsi formativi.

In particolare il Fondo, se fosse in linea con quello degli anni precedenti, dovrebbe coprire:

  • il 100% dei contributi assistenziali e previdenziali dei dipendenti (al netto degli eventuali sgravi contributivi)
  • il 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione.

Tuttavia, laddove siano stati stipulati accordi che prevedano una riduzione dell’orario di lavoro (oltre alla rimodulazione dell'orario per la formazione) a parità di retribuzione complessiva, la quota di retribuzione finanziata dal Fondo Nuove Competenze potrebbe essere pari al 100%.

Per accedervi dunque è necessario che le aziende stipulino specifici accordi collettivi di rimodulazione dell'orario di lavoro, destinati alla formazione.

Il fondo permette alle aziende di ottenere il finanziamento sotto forma di rimborso per le ore di lavoro dedicate alla formazione dei dipendenti.

Questo rimborso copre lo stipendio del personale e i contributi durante la formazione. Le domande per accedere a questi fondi possono essere inviate tramite il sito del ministero del Lavoro.

I progetti di formazione devono puntare all'acquisizione di competenze riconosciute a livello internazionale, seguendo specifici riferimenti come il DigComp 2.1 per le competenze digitali di base, la norma UNI EN 16234-1 per competenze digitali avanzate, e la classificazione ESCO per quelle legate alla sostenibilità ambientale.

Inoltre, è richiesto che i programmi formativi valorizzino le competenze già detenute dai lavoratori e siano personalizzati basandosi su valutazioni iniziali, in linea con gli standard professionali di qualificazione del Repertorio nazionale, definiti dall'art. 8 del decreto legislativo n. 13 del 2013.

Quanti costi copre e quali

Il fondo copre interamente i costi, inclusi i contributi previdenziali e assistenziali, legati alla formazione dei dipendenti, permettendo alle aziende di avvalersi di percorsi formativi senza spese.

Questo beneficio è integrabile con quelli offerti dai Fondi Interprofessionali, garantendo una formazione completamente gratuita per i lavoratori.

La gestione delle domande è affidata al ministero del Lavoro, mentre l'INPS si occupa di erogare i contributi.

Le aziende possono richiedere il saldo finale per le attività formative svolte attraverso la piattaforma informatica, entro un limite di 150 giorni dall'approvazione della domanda.

A quanto ammonta il contributo?

Il contributo a fondo perduto arriva fino a un massimo 10 milioni di euro per ciascuna istanza e, se confermate le cifre delle scorse edizioni, potrebbe essere pari:

  • al 60% della retribuzione oraria dei dipendenti in formazione fino ad un massimo di 200 ore per lavoratore;
  • al 100% degli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione.

I progetti formativi, con una durata compresa fra le 30 e le 150 ore, potranno essere attuati anche dopo il 2024.

La contabilità

La contabilizzazione dei fondi ricevuti tramite il Fondo Nuove Competenze 2024 segue le normative vigenti per i contributi a fondo perduto.

Le aziende devono registrare questi importi nelle proprie scritture contabili, come riduzione dei costi di formazione, contribuendo così a una gestione finanziaria ottimale del progetto formativo.

Per gestire al meglio il processo sarà necessario che l'Ufficio Risorse umane o chi si occupa dell'amministrazione e della contabilità dell'azienda si avvalga di un esperto che sia in grado di rendicontare la formazione effettuata dai dipendenti.

Tassazione

La tassazione dei contributi ricevuti tramite il Fondo Nuove Competenze segue le norme fiscali applicabili ai contributi a fondo perduto.

È importante che le aziende beneficiarie consultino un consulente fiscale interno o esterno per assicurarsi di rispettare tutte le disposizioni vigenti e di ottimizzare la gestione fiscale del contributo ricevuto.

Quale consulente scegliere per il Fondo Nuove Competenze

Il consulente che affiancherà l'azienda dovrà avere le giuste competenze per svolgere alcune delle seguenti mansioni:

  • Caricare la parte documentale nella piattaforma di riferimento
  • Gestire richieste integrazione
  • Avere esperienza in fondi interprofessionali in particolare Fondimpresa
  • Gestire della delivery e monitoraggio dell'erogazione di quanto previsto nell'istanza Fondo Nuove Competenze
  • Predisporre registri, conteggio delle ore di presenza dei partecipanti, predisposizione degli attestati, rendicontazione
  • Saper gestire il contatto con l'azienda per supportarla nel monitoraggio dei progetti

Quali aziende possono attivare il Fondo Nuove Competenze?

Tutti i datori di lavoro privati, comprese le società a partecipazione pubblica, sono idonei a richiedere i contributi a condizione che:

  • siano conformi alle normative relative ai versamenti contributivi, tributari e alle prestazioni sociali;
  • non si trovino in stato di liquidazione, fallimento, interruzione delle attività, concordato preventivo, o non siano oggetto di procedure che possano portare a tali condizioni;
  • non abbiano in corso controversie, sia giudiziarie che extragiudiziarie, in merito a finanziamenti pubblici;
  • abbiano stipulato accordi collettivi per la ridistribuzione dell'orario di lavoro dedicati a programmi di sviluppo professionale dei dipendenti, conformemente a quanto stabilito dal decreto di riferimento e dall'Avviso corrispondente

Come chiedere il Fondo Nuove Competenze 2024? Requisiti

Per attivare il Fondo e accedere ai suoi benefici, le aziende devono innanzitutto identificare i fabbisogni formativi dei propri lavoratori.

Successivamente, è necessario stipulare accordi collettivi con le rappresentanze sindacali per la rimodulazione dell'orario di lavoro a favore della formazione.

Infine, le imprese devono presentare la domanda di accesso ai fondi, seguendo le linee guida fornite dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rispettando i requisiti e le scadenze previste nei bandi.

Le domande verranno accettate solo se relative ad accordi collettivi di rimodulazione dell'orario di lavoro, sottoscritte da rappresentanze sindacali operative in azienda (ai sensi dell'articolo 88, comma 1 del Decreto Rilancio e dall'articolo 4 del Decreto Agosto).

In sintesi i criteri di ammissibilità riguardano quindi:

  • la sottoscrizione dell'azienda di accordi collettivi aziendali o territoriali che prevedano piani di rimodulazione dell’orario di lavoro per la formazione.
  • progetti formativi approvati dagli enti bilaterali o dalle regioni competenti.
  • coinvolgimento dei dipendenti per l’acquisizione di nuove competenze richieste dal mercato del lavoro.

Di conseguenza la documentazione richiesta consiste in:

  • Accordo collettivo sottoscritto
  • Piano formativo dettagliato
  • Documentazione relativa ai dipendenti coinvolti

L’accordo collettivo

L'accordo collettivo deve contenere:

  • il numero dei lavoratori coinvolti;
  • il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare al progetto formativo (il limite minimo dovrebbe essere di 30 mentre il massimo è pari a 150);
  • il periodo entro il quale realizzare le attività formative che, unitamente alla relativa rendicontazione, dovranno concludersi entro e non oltre 150 giorni dalla data di comunicazione di approvazione dell’istanza;
  • i processi per i quali è necessario l’aggiornamento delle professionalità dei lavoratori a seguito della transizione digitale ed ecologica (come da decreto interministeriale 22 settembre 2022) e più precisamente:
    • innovazioni nella produzione e commercializzazione di beni e servizi che richiedono un aggiornamento delle competenze digitali;
    • innovazioni aziendali per l'efficientamento energetico e l’uso di fonti sostenibili;
    • innovazioni aziendali per la promozione dell’economia circolare, la riduzione degli sprechi e il corretto trattamento di scarti e rifiuti (incluso il trattamento acque);
    • innovazioni volte alla produzione e commercializzazione di beni e servizi a ridotto impatto ambientale;
    • innovazioni per la produzione e la commercializzazione sostenibile di beni e servizi nei settori agricoltura, silvicoltura e pesca, incluse le attività di ricettività agrituristica;
    • promozione della sensibilità ecologica, di azioni di valorizzazione o riqualificazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale;
  • per i casi in cui i datori di lavoro abbiano sottoscritto accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico o fatto ricorso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale, dovrà essere specificato il fabbisogno di adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori;
  • il progetto formativo che individui i fabbisogni del datore di lavoro in termini di nuove o maggiori competenze.

Requisiti di base per l'accesso

Questi i requisiti di base per accedere ai benefici del fondo:

  • L'azienda deve essere iscritta al registro delle imprese
  • L'azienda deve dimostrare stabilità finanziaria, quindi non deve essere in stato di insolvenza

La procedura di domanda per attivare il Fondo

La procedura di domanda per il Fondo Nuove Competenze 2024 richiede una certa attenzione.

Prima di tutto è necessario preparare un piano formativo, quindi identificare le aree di competenza da sviluppare e i corsi da far seguire ai dipendenti coinvolti.

Compilare con attenzione la domanda fornendo tutte le informazioni richieste nel modulo e sottoporre la domanda sui siti ministeriali entro le scadenze stabilite.

Ciascun datore di lavoro può presentare una singola istanza con un unico progetto formativo.

Soltanto nel caso in cui la formazione coinvolga più categorie di lavoratori (dirigenti e non) e i fondi interprofessionali di riferimento siano diversi, sarà possibile presentare due distinti progetti al Fondo, sempre in un'unica istanza.

Le domande potranno poi essere inoltrate nelle tempistiche indicate nel bando e saranno istruite e finanziate secondo l'ordine cronologico di presentazione, fino all'esaurimento delle risorse.

Le ulteriori istanze saranno inserite in una apposita lista ed ammesse a valutazione solo se si renderanno disponibili nuove risorse, e ci sia compatibilità con i tempi necessari per l’attuazione e la conseguente rendicontazione.

Per l'inserimento delle domande sono necessarie le seguenti informazioni:

  • dati anagrafici del datore di lavoro;
  • dati anagrafici dell’ente formativo e di quello che esegue l’attestazione delle competenze acquisite, se diverso dal precedente;
  • accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro;
  • progetto formativo;
  • dettaglio dei lavoratori coinvolti (codici fiscali, numero delle ore di riduzione dell’orario di lavoro finalizzate alla formazione e valore del costo del lavoro stimato in base a quanto stabilito dal decreto e dall’Avviso).

All'istanza dovrà essere allegata anche la seguente documentazione:

  • accordo collettivo;
  • eventuale delega del rappresentante legale corredata dal documento di identità del delegato e del delegante.

Qual è il ruolo di Anpal nel 2024?

L'ANPAL (l'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) ha gestito la prima e la seconda edizione del Fondo Nuove Competenze nel 2020 e nel 2022.

In seguito alla sua soppressione, nella terza edizione del 2024 del Fondo Nuove Competenze ANPAL non ha alcun ruolo.

La gestione del progetto è stata affidata al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

La nuova PEC per comunicare con il ministero per la terza edizione del Fondo Nuove Competenze 2024 è fondonuovecompetenze@pec.lavoro.gov.it.

Fondo Nuove Competenze 2024 formazione in aula
FNC 2024

Enti per la formazione Fondo Nuove Competenze 2024, chi eroga i corsi?

I datori di lavoro non possono direttamente fornire la formazione, che dovrà essere affidata a:

Come attestare le competenze dei lavoratori?

L'intento dei progetti formativi (anche online in modalità sincrona o FAD on demand) è quello di portare al conseguimento di una qualifica di almeno livello EQF 3, o di specifiche competenze ad essa relative, riconosciute nel Repertorio nazionale e nelle sue declinazioni regionali.

Al termine del percorso formativo, sarà fornita un'attestazione finale che ne certifica la trasparenza, validazione o riconoscimento.

Nel caso i corsi non corrispondano direttamente a una qualifica specifica, sarà comunque necessario emettere un attestato finale che documenti gli apprendimenti acquisiti, facendo riferimento alle Aree di attività individuate nell'Atlante del Lavoro.

La validazione dei risultati formativi deve essere eseguita da un organismo qualificato nel campo dell'istruzione professionale o da un ente designato a tal fine, come previsto dal decreto legislativo n. 13 del 2013.

Se i risultati non possono essere associati alle ADA dell'Atlante del Lavoro e la formazione è sostenuta da un fondo interprofessionale, l'attestato può essere rilasciato dall'ente che ha fornito la formazione.

In altri scenari, l'emissione dell'attestato deve essere affidata all'ente nazionale o regionale che ha gestito la formazione o a un ente accreditato, in collaborazione con queste istituzioni.

In quali Regioni è più richiesto il Fondo Nuove Competenze 2024?

Da una ricerca sulle ricerche a livello regionale di informazioni sulle modalità di partecipazione al Fondo Nuove Competenze terza edizione è l'Abruzzo la regione italiana al primo posto.

Questa la classifica:

  • Abruzzo
  • Campania
  • Puglia
  • Emilia-Romagna
  • Lazio
  • Lombardia
  • Umbria
  • Calabria
  • Toscana
  • Friuli-Venezia Giulia
  • Piemonte
  • Marche
  • Sicilia
  • Veneto
  • Liguria

Fondo Nuove Competenze in Abruzzo

L'Abruzzo emerge come una delle località con maggiore interesse verso il Fondo Nuove Competenze 2024.

Questo dimostra la volontà delle imprese locali di investire nella formazione dei loro dipendenti, sottolineando l'importanza di risorse come il Fondo per stimolare la crescita economica e lo sviluppo delle competenze professionali a livello regionale.

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