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Pellegrino Bozzella

Pellegrino Bozzella, laureato in giurisprudenza per passione, imprenditore e consulente per dedizione.

Nel 2011 fonda il suo primo business online, LeSentenze.it, piattaforma di riferimento per gli avvocati in Italia.

Negli anni seguenti collabora con diverse aziende offrendo una consulenza digitale a 360 gradi.

Da oltre tre anni si occupa di comunicazione strategica per i social network, Instagram nello specifico.

Coordina l’area digitale di diverse società e collabora con l’associazione Digital Media Italia.

Responsabile del montaggio e della post-produzione di Dilloconunvideo, Giulia Martelli si è laureata a Genova in Lingue e Letterature Straniere.

Ha da sempre grande dimestichezza con le immagini in movimento e oggi monta tutti i servizi di DilloconunVideo.it e di TurismoinAuto.com utilizzando il software professionale Final Cut Pro X e Adobe Premiere Pro CC.

È, inoltre, coach di montaggio one-to-one per chi volesse personalizzare le migliori tecniche di editing contemporaneo

Ma le newsletter non erano morte nell'epoca dei social?

Questo è uno dei tanti miti da sfatare nella comunicazione digitale.

Soprattutto da quando, già diversi anni fa, i social hanno iniziato a dare una forte stretta al proprio algoritmo per la visibilità organica di pagine e profili.

Ora più che mai - a meno che tu non sia un mago dell'advertising - per la tua comunicazione digitale dovresti puntare soprattutto su canali "proprietari".

Lo sai vero che i "mi piace" sulle tue foto e suoi tuoi video su Facebook o Instagram non sono tuoi, ma dei social network?

E che sono i loro algoritmi che decidono a chi farli vedere?

Se invece costruisci con costanza un database di persone interessate ai tuoi contenuti hai un canale di comunicazione senza intermediari.

La comunicazione via newsletter è:

  • diretta
  • efficace
  • governabile
  • misurabile

Ma:

Come si costruisce una solida lista di contatti?

Cosa scrivere nell'oggetto della mail per non finire nel cestino?

Come impostare layout e immagini?

Cosa scrivere nella newsletter per fidelizzare i lettori/clienti?

Come si misurano e si migliorano i tassi di apertura, e click?

Gianluigi Bonanomi lo spiegherà con tante esercitazioni pratiche in aula con i partecipanti del Corso "Newsletter efficaci".

Vuoi creare una newsletter che funzioni?

Oggi la newsletter è anche un modo per crearti un piccolo "piano B" basato sulle tue passioni che potrebbe trasformarsi in "piano A".

Marisa Marraffino è avvocato e giornalista pubblicista.

È membro dal 2013 del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP).

Ha un dottorato di ricerca in diritto e procedura penale e una specializzazione in diritto delle telecomunicazioni, conseguiti all'Università di Firenze.

Ha lavorato anche alla Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo e attualmente nel proprio studio legale a Milano.

Si è occupata di cyber crime e delle prime querele legate all'utilizzo dei social network, nonché dei primi casi giudiziari legati alla tutela della proprietà intellettuale su Twitter e Facebook.

Tiene lezioni al Master in Comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di 24ORE Business School.

È autrice del libro "Come non perdere il lavoro, la faccia e l'amore al tempo di Facebook" (Cantagalli, 2010) che ha affrontato i primi casi giudiziari reali legati a un utilizzo improprio della creatura di Zuckerberg e collabora con la sezione legale del Sole 24 Ore.

Nel 2015 ha pubblicato l’ebook "Social Media e Diritto" insieme alla professoressa Sara Landini dell’Università di Firenze.

Nel 2018 ha pubblicato il libro "Il bullismo spiegato a genitori e insegnanti. 10 modi per conoscerlo e affrontarlo" (Laurana Editore).

Aggiornare il profilo LinkedIn può portarti contatti interessanti e migliorare la tua carriera.

Il Metodo LinkedIn 10C di Gianluigi Bonanomi spiega 10 azioni indispensabili per aiutarti a definire il tuo posizionamento e la tua attività su Linkedin.

Le prime 4 C riguardano la tua Mission.

Dopo aver descritto Chi sei e Cosa fai, devi essere in grado di spiegare Per Chi lo fai. Il target è molto importante. Quando l'utente arriva sul tuo profilo LinkedIn deve subito capire se puoi essergli utile. Parlare continuamente di te stesso non funziona.

Come: devi essere in grado di dimostrare "come fai quel che fai" in modo differente dai tuoi competitor.

Devi saperti distinguere, ma in base a cosa? 

Bisogna comunicare valore, puntando su:

  • precisione
  • esperienza
  • passione
  • competenza

Solo in questo modo si evita di cadere nella battaglia dei prezzi (al ribasso).

Fondamentali sono le keywords, le chiavi di ricerca

Su LinkedIn devi essere trovato da qualcuno che sta cercando competenze e servizi e per farlo devi parlare "la stessa lingua". A volte la ricerca si fa più difficile perché si utilizzano parole differenti nello stesso ambito.

L'Autorevolezza è fatta di:

  • Competenze
  • Conferme
  • Case studies
  • Concretezza

Case studies: in LinkedIn esiste la sezione "Progetti": qui puoi specificare nel dettaglio in cosa consiste il tuo lavoro.

Concretezza: dimostrare che gli altri dicono che sei bravo. Puoi dirlo anche tu, ma con i numeri. Nel business hanno valore i risultati concreti. 

Ultima C è quella della Condivisione: senza contenuti non possiamo posizionarci correttamente e risultare autorevoli.

Sapevi che per creare il tuo sito web o blog con WordPress (con il tuo nome a dominio personalizzato) bastano pochi e semplici passaggi?

Tutto quello di cui hai bisogno per installare WordPress è:

  • un nome a dominio (es. www.nomedeltuosito.it)
  • uno spazio web
  • un database
  • il CMS WordPress da installare

Per essere online bastano pochi click (e un investimento minimo se si vuole avere un prodotto professionale).

Dopo la creazione del tuo sito o blog potrai iniziare a mettere online i tuoi contenuti, avendo il pieno controllo di quello che pubblichi.

SEO, Social Media Management sono tutte strategie che servono per portare traffico al tuo progetto sul web.

Ma senza un tuo sito, non potrai applicare nessuna di queste leve.

In questo video, Filippo Tramelli, docente del corso WordPress base ci spiega come creare da zero un proprio sito con WordPress, utilizzando uno degli hosting provider più conosciuti e usati al mondo: Siteground.

Questo è solo uno degli argomenti trattati in maniera chiara e passo passo durante le 8 ore di corso.

Perché passiamo così tanto tempo sui social?

Come potremmo con un nostro servizio replicarne le dinamiche tenendo così "agganciate" le persone?

Nel libro "Hooked, catturare i clienti", l'autore Nir Eyal elenca 4 caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere qualunque prodotto per fidelizzare le persone fino a renderle quasi "dipendenti".

  1. hook (uncino)
  2. azione
  3. ricompensa
  4. investimento

Prendiamo come esempio Instagram e vediamo come questi 4 punti si applicano al caso concreto.

1. (hook-"uncino")
L'aggancio è il primo punto di contatto con il potenziale utilizzatore del nostro servizio.

Instagram ora è conosciuto da tutti, ma inizialmente veniva installato sullo smartphone grazie al passaparola.

Magari su Facebook vedevo che qualche mio contatto postava quelle foto quadrate e con filtri particolari, mi sono incuriosito e ho cercato di capire di cosa si trattasse.

2. (azione)

Conoscere un servizio non basta. Per entrare nel meccanismo devo compiere un'azione: ad esempio installare l'app.

3. (ricompensa)
Una volta che è stata installata l'app e scopro come funziona ho una serie di "ricompense" che sono molto diverse tra loro.

Per restare "agganciati" è molto importante che la ricompensa non sia sempre la stessa, altrimenti il meccanismo diventa noioso.

Nel caso di Instagram ad esempio non so mai cosa troverò all'interno della piattaforma.

Pensaci bene.

Il feed è sempre variabile, ci sono le notifiche con i cuoricini, i nuovi follower, i tag, i commenti, le foto e i video sempre diversi pubblicati dalle persone che seguo, le Stories ecc.

Non c'è solo una variabile, ce ne sono una serie.

Questi 3 punti però non sono sufficienti a creare questa dipendenza.

E arriviamo così al punto 4.

4. (investimento)
Da parte dell'utente ci deve essere un investimento.

Ad esempio iniziare a pubblicare foto e video. Seguire gli altri account e interagire con loro.

Insomma, bisogna passarci del tempo.

E se, come si dice "il tempo è denaro", l'investimento che facciamo sui social non è da poco.

Pensa se un minuto del tuo tempo valesse un euro.

A quest'ora saremmo tutti milionari con il tempo risparmiato!

Questo tempo che ho impiegato anche per costruire il mio account e la mia rete di contatti mi porterà a non disiscrivermi dal servizio, ad accedere nuovamente, guardare le notifiche e quindi pubblicare contenuti in un circolo vizioso o virtuoso (dipende dai punti di vista).

Per questo si parla di "ciclo del gancio" perché si tratta di un processo circolare e ripetitivo da cui, una volta entrati, è difficile uscire.

È come se fossimo vittime di una dipendenza.

In questo video Gianluigi Bonanomi, giornalista e formatore sulla comunicazione digitale, ci racconta questa dinamica con altri dettagli.

Questo e altri argomenti su tecniche di scrittura efficace, strategie digitali e web marketing si trovano all'interno del corso Brand journalism e content marketing.

Tra le attività di brand journalism richieste dalle aziende c'è sicuramente la redazione di articoli, contenuti e rubriche per tutti i canali mediatici di cui la società dispone (blog, social, rivista corporate, canale YouTube ecc.).

Ma quali sono nel giornalismo d'impresa e nel content marketing le idee vincenti per creare un piano editoriale efficace?

La maggior parte delle aziende, ancora oggi, punta sulla pagina "Chi siamo", oppure sull'elenco dei propri prodotti, caratteristiche, sconti ecc per parlare al proprio target.

Ma spesso, con questo approccio autoreferenziale, la comunicazione resta unidirezionale e non coinvolgente.

Se vogliamo interessare davvero i nostri lettori, chiunque essi siano, dobbiamo invece parlare di loro, non di noi.

O meglio: come noi possiamo essere utili a loro?

Questo vale per le aziende e i brand, ma anche per chi gestisce un progetto personale.

Alcune rubriche per rendere più attrattivo il nostro piano editoriale potranno essere ad esempio:

  • tutorial (ti insegno a usare il mio servizio)
  • trend di settore
  • eventi di settore (non solo della tua azienda)
  • "dietro le quinte" dell'azienda

Hai presente la Guida Michelin, i contest di Red Bull, o "Grill On", il magazine cartaceo di Weber?

Sono tutti contenuti di valore per il proprio target di clienti.

Queste sono le prime linee guida per la creazione di un possibile piano editoriale per chi si occupa di comunicazione in azienda e brand journalism.

Molte altre le affronteremo in aula a Primopiano nel corso "Brand journalism e Content Marketing".

Gianluigi Bonanomi ti darà le giuste strategie e gli strumenti più efficaci per la comunicazione in azienda, con tanti esempi, esercitazioni pratiche e tool gratuiti e subito utilizzabili per migliorare il tuo lavoro.

Sai cos'è la matrice dei contenuti e perché potrebbe aiutarti nella pianificazione di un calendario editoriale per un'azienda o anche per il tuo sito o blog?

La content marketing matrix è un semplice ma efficace modello il cui scopo è aiutarti a raggiungere gli obiettivi di traffico, generazione di contatti e vendita attraverso la creazione di contenuti inseriti in un piano editoriale.

Sull'asse delle X (quello delle ascisse, ricordi quante volte lo abbiamo visto sui banchi di scuola?!) collochiamo quei contenuti con gli obiettivi da raggiungere.

Qualche esempio?

  • attirare potenziali lettori
  • aumentare la conoscenza del brand
  • raccogliere contatti di potenziali utilizzatori dei nostri servizi/prodotti

Sull'asse delle y posizioniamo invece i tipi di contenuti, seguendo queste due coordinate: emozionalità/razionalità.

All'interno delle 2 direttrici si creano i 4 quadranti  in cui inserire i contenuti, il cui obiettivo è:

  • Intrattenere (es. le Sotries di Instagram, video virale ecc.)
  • Ispirare (ebook, whitepaper ecc.)
  • Educare (es. infografica, guida ecc.)
  • Convincere (es. testimonianza di chi ha usato il tuo servizio)

In questo video, Gianluigi Bonanomi, docente del corso "Brand journalism e Content Marketing" ci spiega come impostare un piano editoriale secondo questo modello.

Si parlerà di questa e di molte altre strategie per il Brand journalism e  il content marketing con diverse esercitazioni pratiche.

CORSO FAKE NEWS, L'INFORMAZIONE NELL'EPOCA DELLA POST-VERITÀ

Di fake news e post-verità, parola dell'anno secondo gli Oxford Dictionaries nel 2016, si sente parlare ormai quasi quotidianamente, non solo nei media.

Il fenomeno delle bufale e delle false notizie, da sempre esistito, con l'uso dei social media è diventato sempre più pervasivo, mentre il giornalismo spesso si trova in difficoltà perché, a sua volta, in alcune occasioni ne è vittima.

La verifica delle fonti non di rado viene trascurata nel lavoro delle redazioni. In alcune testate online, purtroppo, vige spesso la linea di "pubblicare subito", "riprendere l'articolo dagli altri siti o dai social" o, ancora peggio l'obiettivo di "fare click" indiscriminatamente, abdicando alla verità della notizia e traendo in inganno, più o meno dolosamente, il lettore.

Il sensazionalismo e la verosimiglianza, prendono il posto dell'accuratezza e della verità.

  • Nell’epoca della cosiddetta “post-verità” e del click baiting, come ci si può dunque orientare per non diventare a propria volta diffusori di fake news?
  • Cosa può fare ognuno di noi per verificare le notizie e raccontare la verità?
  • Quali sono gli strumenti digitali che i giornalisti devono assolutamente conoscere per il proprio lavoro? E quelli deontologici per non incorrere in sanzioni?

Durante l'evento formativo, dopo una breve introduzione per inquadrare il problema, verranno mostrati in maniera pratica e aggiornatissima alcuni tool digitali per la verifica delle fonti e degli "user generated content" (i contenuti generati dagli utenti), per contrastare il fenomeno dell’inquinamento informativo e porre un argine alla disinformazione.

Il corso fake news sarà diviso in due parti, una su strumenti, tool e strategie per la verifica delle fonti e l’altra sullo scenario deontologico e legislativo.

DOCENTI

Dicono del corso

Marisa Marraffino e Filippo Tramelli sono un tandem davvero micidiale, preparatissimi e sciolti nel trasmettere le loro conoscenze su un argomento come le fake news davvero significativo da smascherare per evitarle. Ovviamente non può finire così… La formazione di ognuno di noi deve continuare per conoscere questo e altri argomenti e poter ben operare nell’ambito dell’informazione. Mille grazie! (Paolo Rausa)

Il corso è stato per me molto interessante soprattutto per la parte riguardante il controllo delle fonti, con utili informazioni sui siti dove possono essere reperiti dati su fotografie e video, per verificarne l’autenticità e la provenienza. Nell'insieme, il corso è stato condotto in modo assai chiaro, brillante e anche divertente. (Anna Mariani, giornalista e docente)

Il corso è stato molto interessante. Ma i corsi che organizzate voi sono sempre fatti molto bene. (Roberta Piazza)

Il corso mi ha insegnato quanto sia importante e basilare per la professione del giornalista riconoscere le notizie false e come comportarsi di conseguenza cosa indispensabile per chi come me svolge il ruolo di giornalista in maniera professionale. (Daniela Bonanno Conti)

Molto utile sia la parte ‘giuridica’ che quella degli strumenti per verificare le fonti. Metterò in pratica molte cose. Grazie perché i vostri corsi sono sempre fatti molto bene. (Donatella Genta)

Prima della laurea in Brand Management, Martina Ricci Gori ha iniziato a lavorare nel marketing di una catena di hotel di lusso.

Dopo l’esperienza di ufficio stampa aziendale e affiancamento al brand manager, ha iniziato a vivere il mondo delle startup digitali.

Oggi porta le aziende al successo attraverso la consulenza e la formazione.

Nel 2016, dopo alcuni anni di libera professione, ha fondato Fooditality dando forma e colore all'attività portata avanti con alcuni partner.

CONTENUTI DELL'EVENTO FORMATIVO

Stretti tra il web (che parifica bufale e scienza) e i cittadini, ormai abituati ai sensazionalismi, il mestiere del giornalista si fa sempre più difficile.

Questo evento formativo si propone di fornire ai partecipanti le corrette informazioni sul rapporto tra prodotti lattiero caseari e salute oltre agli strumenti per interpretare correttamente le informazioni scientifiche.

ARGOMENTI

  • Verità e falsi miti su latte e derivati: i prodotti lattiero-caseari sono spesso oggetto di disinformazione e allarmismi, amplificati dal web.
  • Qual è la verità, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche?
  • Scrivere di salute (un lavoro difficile): verifica delle fonti, credibilità scientifica, coinvolgimento degli esperti
  • Gli effetti delle fake news: le bufale possono danneggiare seriamente la salute dei cittadini, che finiscono con il rinunciare ad alimenti di grande valore nutrizionale

Alessandro Cappai. Giornalista. Insegna giornalismo digitale al master “Giorgio Bocca” all’Università di Torino.

È un orgoglioso iscritto dell’Online News Association.

È stato speaker al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, al Festival Glocal di Verese e alla conference annuale dell’ONA (Washington, 2017).

Con la promozione Early Booking - attivata su alcuni corsi di formazione di Primopiano - viene applicato uno sconto variabile sul prezzo finale del corso oggetto della promozione.

Lo sconto è applicabile solo se il partecipante acquista il corso versando la quota entro la data di scadenza della promozione indicata nella pagina del singolo corso sul sito corsi.primopiano.it.

Per conoscere i corsi di formazione per giornalisti e comunicatori sui quali è attivata la promozione Early Booking visitare la pagina calendario del nostro sito.

Disdetta e rimborso

Su tutti i nostri corsi in caso di mancata partecipazione per motivi personali è sempre possibile ottenere il rimborso dell'intera quota se la disdetta ci viene comunicata via mail o telefonicamente entro 7 giorni dalla data del corso.

Se la disdetta venisse comunicata in seguito, la quota versata può essere comunque utilizzata per frequentare un altro dei corsi nella sede di Primopiano a scelta del partecipante entro 90 giorni dalla data del corso mancato.

William Sbarzaglia nasce come informatico nel 2000 per poi appassionarsi al marketing.

Sfruttando le sue competenze tecniche e attitudini, si specializza grazie a grossi progetti e-commerce e SEO.

Successivamente affina le sue competenze in ambito web marketing, web analytics e real time marketing.

Grazie a queste esperienze ha acquisito conoscenze con alcune verticalità specifiche, in particolare sulla digital analytics e strategia.

Negli ultimi anni è stato relatore in molte delle più importanti conferenze italiane sul web, come il Web Marketing Festival.

Attualmente è consulente, formatore e segue clienti sia piccoli che realtà importanti.

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